Firenze - Biblioteca Medicea Laurenziana
La Biblioteca Medicea Laurenziana, anticamente
chiamata Libreria Laurenziana, è una delle principali
raccolte di manoscritti al mondo, nonché un importante complesso
architettonico di Firenze, disegnato da Michelangelo Buonarroti
tra il 1519 e il 1534. Essa custodisce 68.405 volumi a stampa,
406 incunaboli, 4.058 cinquecentine e, soprattutto, 11.044
pregiatissimi manoscritti,
nonché la maggiore collezione italiana di papiri egizi. Vi si
accede dai chiostri della basilica di San Lorenzo a Firenze, da
cui il nome Laurenziana. Medicea deriva invece dal
fatto di essere nata dalle collezioni librarie di membri della
famiglia Medici. La biblioteca è una delle maggiori realizzazioni
dell'artista fiorentino in campo architettonico, importante
anche per le decorazioni e l'arredo interno, giunto in buono
stato fino a noi (Michelangelo fornì anche disegni degli stalli
di legno per la lettura dei manoscritti). La sala di lettura, un
lungo e ampio corridoio con banchi lignei, fu quasi interamente
disegnata da Michelangelo, compreso il soffitto e gli stessi
banchi. Le numerose finestre danno molta luce e movimentano con
il loro disegno la prospettiva della sala, grazie alle numerose
cornici e decorazioni architettoniche. Le splendide vetrate
furono realizzate da maestranze fiamminghe su disegno di Giorgio
Vasari e hanno come tema l'araldica medicea circondata da
grottesche, armi ed emblemi. Sui banchi i codici venivano conservati orizzontalmente nei
ripiani inferiori ed erano liberamente consultabili ma
assicurati al bancone per mezzo di solide catene. I manoscritti
erano suddivisi a seconda della materia (patristica, astronomia,
retorica, filosofia, storia, grammatica, poesia, geografia) e
delle tabelle lignee poste sul fianco di ogni pluteo riportavano
l'elenco dei libri contenuti. Questa disposizione fu conservata
fino ai primi anni del '900, quando si trasferirono i libri
negli attuali depositi. Il soffitto, in legno di tiglio, fu intagliato sulla
base dei disegni michelangioleschi. I riquadri presentano, tra
coppie di delfini, ovali con festoni e crani di stambecco,
insegne di Cosimo I. Il pavimento presenta disegni intarsiati in terracotta rossa
e bianca.
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