Viola odorata
La Viola odorata, detta comunemente Viola Mammola (altri
nomi: fior de San Bastian, mammoletta, viola zoppina,
violetta) è una pianta erbacea, perenne, con rizoma breve da
cui partono stoloni che radicano nel terreno.
I fiori sono profumati, viola, raramente bianchicci.
Proprietà: La Viola Mammola viene utilizzata dai profumieri
che ne estraggono l’essenza.
La porzione aerea e soprattutto i fiori hanno buone
proprietà espettoranti.
Queste prerogative sono sfruttate per fare tisane e infusi
utili per curare determinate malattie; la pianta ha anche un
impiego esterno sulle irritazioni della bocca e della gola,
sulle eruzioni cutanee, le contusioni, le ragadi e le
scottature.
Uso in cucina: con i fiori si possono preparare canditi e
creme profumate.
Dai tempi dei Greci e dei Romani, per un lungo periodo, la
viola è stata considerata la pianta perenne per antonomasia.
Infatti il nome stesso "Viola" e la forma arcaica "Vivuola"
derivano dal verbo "vivere", proprio per evidenziare come
questa pianta possa sopravvivere ai rigori dell'inverno
passando da una stagione vegetativa all'altra.
Esiste un manoscritto persiano tradotto dall'aramaico di un
trattato sulla coltivazione delle viole. Secondo Teofrasto,
intorno al 400 a.C. le viole venivano vendute al mercato di
Atene. Venivano coltivate da Greci e Romani che le usavano
come materia prima in rimedi e pozioni varie oltre che in
cucina. Entrambi le utilizzavano per uno scopo originale: ne
facevano corone da indossare durante i banchetti perché
ritenevano che il profumo contrastasse gli effetti
dell'alcool.
I medici arabi ottenevano dai semi un olio con cui curavano
le persone morse da scorpioni velenosi. In Medio Oriente e
in Asia Minore una bevanda molto diffusa chiamata sherbet
veniva preparata anche con fiori di viola.
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